Il concetto consiste in:

  • Un “sistema di indicatori” come concetto metodologico che  riunisce lo stato dell’arte nei concetti di risk governance e le necessità procedurali e metodologiche, identificate da coloro che vengono a contatto, giornalmente, con tematiche relative alla comunicazione del rischio.

Il sistema di indicatori è costituito da:

  • Una parte A: aspetti procedurali e metodologici, applicabili ad ogni ambiente di rischio
  • Una parte B: aspetti connessi al contesto, che vengono definiti individualmente per ogni ambiente di rischio. In questa fase è necessario, insieme alle autorità responsabili, sviluppare indicatori aggiuntivi basati sulle loro necessità, circostanze, rischi prioritari, popolazioni, gruppi di riferimento, ecc.
  • Un’ “analisi degli  interessi” quale metodo pratico per preparare il processo di coinvolgimento degli stakeholders.

La prima fase del progetto MIDIR si è concentrata sugli aspetti procedurali e metodologici in un processo di governance del rischio, applicabili ad ogni scenario di rischio (Parte A). Essa ha utilizzato indicatori dinamici comunemente accettati, i quali hanno permesso un adattamento sulla base dei bisogni dell’istituzione responsabile, di uno specifico processo di governance del rischio. Inoltre, essa può essere utilizzata come base per l’elaborazione o la creazione della parte B, poiché le caratteristiche base della parte A, come ad esempio il coinvolgimento degli stakeholders, devono essere tenute in considerazione quando si procede alla definizione degli indicatori di contesto della parte B.

Di conseguenza, entrambe le parti sono interdipendenti, implementate simultaneamente e strettamente connesse l’una all’altra. L’applicazione pratica del processo è stata il focus dei casi studio:

  • rischi connessi ai criminali sotto l’ordine di trattamento ospedaliero (la psichiatria forense) in Rheinlandpfalz (Germania)
  • rischi connessi alla salute dovuti al commercio elettronico (eCommerce), ossia alla vendita dei farmaci on-line nella Regione Lazio.