La Governance del rischio come nuova metodologia
Il termine “governance” nella sua interezza si riferisce alla capacità degli attori, gruppi sociali o istituzioni di costituire un accordo a livello organizzativo e di concordarsi sul contributo di ogni partner nell’ottica di una visione comune. (University of Valencia: ESPON Project 2.3.2 - GOVERNANCE OF TERRITORIAL AND URBAN POLICIES FROM EU TO LOCAL LEVEL. 2nd Interim Report).
Oggi, i sistemi sociali moderni sono caratterizzati da modelli complessi di interdipendenze tra attori, istituzioni, attività funzionali e organizzazioni in termini spaziali. Controllare, gestire o anche dirigere i complessi, frammentari e spesso concorrenti interessi societari, va oltre la capacità dello stato come agente di autorità. Questo è importante per trattare i rischi, in particolare in casi di alta incertezza ed ambiguità.
Mirando allo sviluppo di modelli integrativi e concetti che collegano le diverse fasi della governance del rischio, l'attenzione deve essere puntata sulle differenze emergenti dalle caratteristiche dei diversi tipi di rischio, sia da un punto di vista generale che da una prospettiva del rischio individuale. Questi fattori potrebbero contribuire, per ogni singolo caso, in maniera specifica, alla percezione e alla valutazione del rischio. Inoltre, essi sono fortemente collegati con diversi fattori collettivi, sociali e politici. (German Advisory Council on Global Change: World in Transition – Strategies for Managing Global Environmental Risks Berlin 1999, p. 158). Di conseguenza, il coinvolgimento di tutti i gruppi sociali in un dialogo tra stakeholder è stato considerato fondamentale per il concetto di governance del rischio previsto da MIDIR.
Un tale processo decisionale, orientato al dialogo, unito ad una intensa ed attiva partecipazione ed informazione, garantisce in molti casi un effettivo aumento di decisioni prese dalla linea politica nazionale o dalla amministrazione pubblica del governo, come dagli attori privati. In questi casi, l’accordo non è raggiungibile ed i partecipanti, coinvolti in responsabilità decisionali, vengono almeno messi a conoscenza di differenti interessi e principi.
Con particolare riguardo a due case study, le strutture nazionali legali ed istituzionali, come pure la ricerca nazionale sugli ambienti di rischio, devono essere analizzati nell’ordine di avere prima un quadro ben delineato sullo stato dell’arte nel trattare questi rischi. Il valore aggiunto di uno studio a livello europeo può essere trovato nell’opportunità data di sperimentare la metodologia concettuale in differenti culture del rischio e strutture legali. Nel fare questo, può essere valutata la prova dell’aspetto multidimensionale del concetto. Inoltre, operare a livello Europeo deve essere considerato importante per la gestione dei rischi causati sia da un punto di vista legislativo, sia politico. Per tale ragione, deve essere prestata molta attenzione a questo livello.